Vivi Napoli… e poi Mashfrog! Giovanni si racconta
Giovanni Arrichiello, Project Manager e Solution Architect, ci racconta il suo lavoro, la nuova sede di Napoli e il valore delle sue esperienze di vita.

Da quest’anno Napoli ospita una nuova sede Mashfrog, strategicamente collocata nel centro direzionale, a pochi passi dalla stazione centrale: un segno concreto della volontà aziendale di raccogliere opportunità e talenti nell’ecosistema partenopeo. In questa intervista, Giovanni Arrichiello, Project Manager e Solution Architect nella BU Customer Digital Solutions, ci accompagna alla scoperta di questa nuova realtà e del percorso professionale e personale che lo ha portato fino a qui.
Di cosa ti occupi in Mashfrog?
Sono entrato in Mashfrog nel novembre 2023, come Project Manager e Solution Architect nella BU Customer Digital Solutions, guidata da Michele Zagnoli. Il mio ruolo prevede da un lato la gestione dei progetti, dall’analisi fino alla consegna, e dall’altro la definizione e validazione delle soluzioni architetturali. In pratica, accompagno tutto il ciclo di vita di un progetto, assicurandomi che le scelte tecnologiche siano coerenti, solide e orientate agli obiettivi del cliente.
Da aprile lavoro nella nuova sede di Napoli, insieme ad altri colleghi che fanno parte della mia stessa Business Unit. Collaboriamo costantemente con colleghi delle altre sedi, in un ambiente dinamico che valorizza la collaborazione. Anche se lo smartworking è pienamente attivo, io preferisco lavorare in sede: per me il confronto diretto, il dialogo immediato e l’energia che si crea stando insieme fanno davvero la differenza.
Qual è il tuo percorso professionale?
Dopo il diploma nel 2011, il mio primo impiego è stato in un call center. Un’esperienza che all’apparenza può sembrare lontana dall’IT, ma che in realtà ha segnato il mio primo vero contatto con il mondo digitale. È in quel periodo che ho scoperto Salesforce, una piattaforma che ha subito catturato il mio interesse e acceso una curiosità che si sarebbe trasformata presto in un percorso professionale vero e proprio.
Nel 2017 ho colto l’opportunità di trasferirmi a Bergamo per lavorare in WebResults, per consolidare le competenze su CRM e strutturare una base tecnica solida. Dopo due anni, ho scelto di tornare a Napoli, spinto dal desiderio di costruire qualcosa nella mia città. Così ho deciso di completare il mio percorso accademico, riprendendo gli studi e conseguendo una laurea magistrale in Scienze Economiche.
Parallelamente, ho iniziato a lavorare in Almaviva, dove nel tempo ho avuto l’occasione di creare e gestire un team di circa 30 persone. È stata un’esperienza formativa sotto molti aspetti, soprattutto in termini di leadership, gestione delle risorse e responsabilità. Dopo un paio d’anni, sono approdato in un’altra grande azienda, Capgemini. Qui ho lavorato su progetti di respiro nazionale e ho ulteriormente affinato le mie competenze.
Nel 2023 l’ingresso in Mashfrog ha segnato per me un nuovo punto di partenza: maggiori responsabilità, un contesto in evoluzione, e la concreta possibilità di contribuire alla crescita di una realtà che punta su innovazione, fiducia e valorizzazione delle persone.
Come siete organizzati nella nuova sede di Napoli?
La sede Mashfrog di Napoli è stata inaugurata ad aprile 2025, ed è un passo importante nel percorso di consolidamento dell’azienda nel Sud Italia. Siamo già in tanti, ma l’intenzione è quella di crescere ulteriormente nei prossimi mesi. Gli spazi sono stati pensati per un utilizzo flessibile: le postazioni si prenotano tramite un tool interno e ogni persona ha la libertà di lavorare da casa o in ufficio.
La scelta del centro direzionale come sede non è casuale: si tratta di un punto strategico della città, facilmente raggiungibile e simbolo dell’attività imprenditoriale napoletana. È una zona viva, piena di aziende, professionisti, stimoli. Essere presenti qui è anche un messaggio: Mashfrog c’è, è radicata, vuole essere parte attiva del territorio.
Io stesso ho partecipato alla ricerca degli spazi, valutando diverse soluzioni finché non abbiamo trovato quella più adatta alle esigenze aziendali e operative. Oggi questa sede è un punto di incontro, un luogo dove costruire relazioni professionali e condividere progetti in presenza.
Guardando indietro, chi è Giovanni oggi?
Sono il risultato di un passato complesso, che mi ha messo presto davanti a sfide importanti. La mia infanzia e adolescenza non sono state semplici: ho dovuto imparare fin da subito ad essere autonomo, a cavarmela da solo, a trovare soluzioni anche quando sembravano impossibili. In questo percorso, però, ho avuto la fortuna di incontrare una figura fondamentale: Padre Antonino, una guida spirituale che ha saputo accompagnarmi nella crescita, trasmettendomi valori profondi e insegnamenti che porto ancora oggi con me.
La mia educazione è stata fortemente segnata da una spiritualità autentica e personale. Anche nei momenti più difficili, ho sempre sentito di non essere solo. C’è sempre stata una forza più grande che mi ha sostenuto, una fiducia che mi ha guidato. Ogni sfida l’ho affrontata con la convinzione, profonda e intima, che una soluzione sarebbe arrivata. E così è stato: anche nei passaggi più critici, ho trovato il modo di andare avanti, di reagire, di trasformare le difficoltà in nuove possibilità.
Oggi so che molto di ciò che sono lo devo proprio a quel vissuto. La vita mi ha messo alla prova, ma mi ha anche dato tanto: opportunità, incontri, esperienze che mi hanno arricchito. Nonostante tutto, mi sono sempre sentito fortunato. Ho avuto l’opportunità di costruirmi, e di farlo a modo mio. E questo mi ha reso l’uomo che sono: consapevole, risolto, felice.
Infine, che progetti hai per il tuo futuro?
Il futuro è una strada ancora tutta da percorrere, ma ho le idee chiare. Sul piano personale, io e mia moglie aspettiamo il nostro primo figlio. Abbiamo deciso di non conoscere il sesso fino alla nascita, un piccolo mistero che rende ancora più speciale questa attesa.
Sul piano professionale, mi sento nel mezzo del mio percorso. Ho raggiunto traguardi importanti, ma so di avere ancora tanto da imparare e da costruire. Nel tempo vorrei ricoprire ruoli di maggiore responsabilità e contribuire alla crescita della BU in cui lavoro. La determinazione non mi manca, e sono convinto che con il tempo e l’impegno tutto si realizzerà.