Loading...

25 Novembre 2022

L’impegno di una donna che dà voce ad altre donne: l’intervista a Raissa Coletti

In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, abbiamo fatto due chiacchiere con Raissa Coletti, impegnata da anni nella lotta contro la violenza sulle donne e nella difesa dei diritti femminili.

Img Raissa

Per iniziare, raccontaci qualcosa di te.

Da quasi un anno ricopro il ruolo di Digital Communication Specialist all’interno del gruppo Mashfrog e sono consulente dedicata presso Enel X da circa sette mesi. Ho una laurea magistrale con lode presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, dove sono stata premiata nel 2018 tra i dieci migliori studenti dell’ateneo. Oggi sono docente a contratto presso l’Università della Tuscia e da molti anni sono impegnata nella lotta contro la violenza sulle donne e nella difesa dei diritti femminili, ambito nel quale ho svolto e svolgo ancora diverse attività.  

Cosa ti ha spinto ad interessarti di leadership femminile e in generale ad occuparti di parità di genere?

Sicuramente la mia famiglia ha giocato un ruolo molto importante nella mia formazione, nel crescermi senza modelli patriarcali e senza alcun tipo di stereotipo o pregiudizio. Per questo, da quando sono piccola sono sempre stata mossa da una forte determinazione e ambizione nel voler cambiare il corso degli eventi e realizzarmi professionalmente, come donna indipendente e autodeterminata. 

Anche la formazione universitaria è stata fondamentale: ricordo il mio primo giorno di università, la mia prima lezione fu quella di Storia di genere e pensiero politico femminile, ero affascinata, curiosa e anche stupita. Da quel giorno ho compreso che studiare la storia al femminile poteva davvero fare la differenza in un momento storico totalmente ingiusto per noi donne, dove l’unica arma rimane la conoscenza. Posso dirlo con certezza: la famiglia e l’università sono state le micce che hanno acceso in me un forte interesse nei confronti della difesa dei diritti femminili.

Quali sono le iniziative a cui collabori per aiutare le donne ad emanciparsi? 

Da anni studio la condizione femminile e i diritti delle donne per portarli nelle scuole, nei convegni e nelle aziende, sviluppando progetti formativi con l’intento di creare consapevolezza, che per me rimane il primo passo per cambiare le cose.

Il mio rapporto con i centri antiviolenza di Grosseto e Capalbio è iniziato prima della pandemia, dapprima solo attraverso alcuni interventi in diversi convegni formativi, poi nel 2021 come Project Manager, occasione in cui sono riuscita a coinvolgere un'azienda cliente in un progetto solidale chiamato Frosty for Women. In questa occasione ho coinvolto l'Associazione milanese Bossy e l'attivista Giorgia Soleri per lanciare un prodotto dell'azienda come simbolo dell'ascolto della voce femminile. Sempre nel 2021 ho lanciato una rubrica su YouTube chiamata Freewom, dove invito ospiti a parlare di temi come La Violenza Sessuale sotto il profilo giuridico, la Violenza domestica e il trattamento dei sex offender. Ad aprile 2020, durante il primo lockdown è nato il mio progetto Tracce di Donne che ha l’intento di raccogliere le testimonianze delle donne durante il periodo pandemico.

Come è nato questo progetto?

Era aprile 2020, un pomeriggio lunghissimo di lockdown scandito da interminabili call per lavoro e sigle di telegiornali in loop, quando ho deciso di utilizzare Facebook e Instagram per lanciare un manifesto: Invito tutte le donne d’Italia a lasciare una traccia e a raccontarsi durante questo periodo molto difficile. Essendo da molti anni impegnata nella lotta contro la violenza femminile, per me questa raccolta aveva l’obiettivo di lasciare un segno, diventando un documento storico per chi sarebbe venuto dopo di noi e avrebbe voluto conoscere come vivevano le donne ai tempi del Covid-19.

Ho pensato di lanciare un invito alle donne che da sempre sono impegnate ad affermare la parità di genere e l’equilibrio tra vita professionale e vita privata; l’idea è stata di contribuire a registrare la peculiarità di questa fase storica vista dagli occhi femminili, in un momento in cui, ancora una volta, la donna ha dovuto pagare il prezzo più alto.

Tracce di donne: storie di sogni, speranze e futuro” racconta quindi esperienze vissute in prima persona o da altre donne; si tratta di esperienze intime, talvolta drammatiche, tratte dalla vita familiare o dalla quotidianità e comunque frutto di osservazione attenta di situazioni e sentimenti. Grazie ai post e alle storie sui social è nata una comunità di donne che volevano raccontarsi. Le lettere pervenute sono state moltissime. Su questi materiali è stata eseguita una lettura e poi una difficile scelta delle più significative. È nato così “un diario intimo” di storie personali, e di esperienze non vissute.

Qual è l'obiettivo principale che ti proponi di raggiungere con le tue attività?

Le donne nella storia hanno avuto un ruolo cruciale, si sono sempre distinte per il loro coraggio, le donne ci sono sempre state, hanno tracciato la storia con le loro azioni e pensieri ma ancora oggi non si conosce questa declinazione della storia e il mio obiettivo è quello di dare loro una voce, non lasciare che vengano dimenticate e concedere a tutti un punto di vista inclusivo che comprenda anche uno spaccato di storia antica e moderna che tenga conto delle donne che ne hanno fatto parte. 

Ritieni che in Mashfrog la parità di genere sia sufficientemente promossa e valorizzata?

Si, Mashfrog è un’azienda che si impegna moltissimo per coltivare un clima paritario ed inclusivo, lo dimostrano le diverse attività in essere, come i webinar sul linguaggio inclusivo e le Academy al femminile, l’attenzione alla leadership sui diversi progetti, le politiche in merito alla maternità ma anche la volontà di parlare di questi temi a voce alta in qualsiasi occasione come motivo di orgoglio. 

Da quando sono entrata, l’azienda ha saputo valorizzare il mio impegno per la causa femminile, coinvolgendomi in prima persona in attività che riguardavano la gender equality in azienda, questo per me significa ascoltare i propri dipendenti e far emergere il meglio di essi.

giornata contro la violenza sulle donne